Zaniolo e la chance per vincere la scommessa, l’ultima mossa di Gasperini
Dicembre 25, 2024Luci e ombre, genio e sregolatezza, esultanze e rimproveri: l’Atalanta per Nicolò Zaniolo è stata una corsa sulle montagne russe tra applausi e critiche. Gasperini non gli ha mai lesinato bordate a fin di bene ma il destino ha messo un’autostrada sul percorso dell’ex Roma per riprendersi riflettori e gloria e per convincere la Dea a riscattarlo.
- Il riscatto dal Galatasaray
- L’infortunio di Retegui apre le porte a Zaniolo
- Le riflessioni di Gasperini
Il riscatto dal Galatasaray
L’attuale formula prevede un prestito oneroso dal Galatasaray – 3 milioni di euro – con diritto di riscatto fissato intorno ai 18 milioni di euro bonus compresi, che diventerà automaticamente obbligo nel caso in cui il giocatore dovesse raggiungere circa il 60% di presenze in tutte le competizioni. Ma non è escluso che si possa pensare a una formula differente, da strutturare anche in base alle esigenze del club turco. Tutto dipende però da quanto Zaniolo riuscirà a far contento Gasperini.
L’infortunio di Retegui apre le porte a Zaniolo
Utilizzato finora a pezzi e a bocconi l’ex Roma è il candidato naturale a prendere il posto di Mateo Retegui, uscito dopo 21 minuti in Atalanta-Empoli di domenica. Con i toscani è stato proprio Zaniolo a sostituirlo e con esiti incoraggianti. Retegui salterà l’ultima partita dell’anno (Lazio-Atalanta di sabato 28) e la semifinale di Supercoppa italiana del 2 gennaio contro l’Inter (a Riad). Gli esami hanno evidenziato una lesione al retto femorale della gamba sinistra. L’italoargentino finora aveva giocato tutte le partite stagionali dell’Atalanta, da titolare o da subentrato. Ora, in attesa del recupero di Scamacca, Zaniolo ha la grande chance di due partite da titolare per dimostrare di essere davvero rinato, sia pur in un ruolo, quello del falso nueve, in cui si sente adattato.
Per trovare una prima punta di ruolo bisogna scendere in Under 23 per ripescare Vanja Vlahovic, ventenne che in C sta facendo sfracelli e che fin qui ha debuttato in A nel 2-3 interno col Como il 24 settembre procurandosi il rigore nel finale.
Le riflessioni di Gasperini
Intanto oggi, nel giorno di Natale, Gasperini ha parlato ai canali ufficiali della Serie A: “Era difficile da prevedere il fatto di essere primi in classifica, in virtù anche del mese di agosto che è stato difficoltoso e con qualche sconfitta. Pensare a questa striscia di vittorie e a raggiungere la vetta della classifica non era facilmente preventivabile. L’anno che si sta per concludere è quello della vittoria dell’Europa League: ho provato una grande gioia ma non è stata una gioia così differente da quella che provi quando vinci una partita particolarmente difficile. Il tetto delle gioia è sempre quello, quello che era diverso era quello che c’era intorno a noi. Ho visto una città davvero felice che si è lasciata andare a un entusiasmo non preventivabile.
C’è sempre stato un comune denominatore ovvero la proprietà che ha stabilito questi valori e questi comportamenti. Una città che ha altrettanti valori. C’è stata un’identificazione tra squadra, proprietà e città. La mia qualità migliore è riuscire a intravedere il potenziale di un giocatore che magari lui stesso è più scettico oppure si autolimita. Io gli dò più fiducia di quanto ne abbia lui stesso. A volte bisogna confrontarsi ed essere più duri oppure essere più teneri. Io non ho mai aggiunto niente ai giocatori che già non avessero. Ho sempre cercato di tirare fuori quello che fa parte di loro stessi”.
Sui singoli Gasp ha detto: “De Keteleare? E’ un ragazzo molto sensibile. Un ragazzo intelligente che si è messo a disposizione e che capisce. È questa è una cosa importante. Quando parli con lui riconosce calcio, riconosce pregi, riconosce difficoltà e lavora per migliorarsi sempre e costantemente. Questa sua disponibilità lo sta portando a migliorare sempre, costantemente. A essere un giocatore sempre più forte. Lookman è un top. Sotto l’aspetto caratteriale ci sono magari giocatori che hanno più continuità e sono più solidi, ma è normale. Anche il ruolo stesso favorisce di più o di meno. Lui deve essere sempre molto in condizione però è diventato un giocatore veramente straordinario, tra i migliori in Europa e al mondo. Perché ha migliorato la sua continuità e per certi aspetti ha incominciate a essere atalantino”.